Verrà l’estate

Come canta la brava Malika. L’anno scorso il tormentone post-elettorale per noi Dem era «lasciamo passare questi mesi: con l’autunno cambierà tutto» (se ne parlava qui). Infatti poi si è visto. Quest’anno invece c’è il solito problema degli “scenari”. Che si aprono, si preparano, si attendono. A volte, crollano miseramente alle spalle dei protagonisti. Nell’ordine. Il Pd punta (giustamente) tutto sul congresso: per dirne una, dalle note delle ultime ore si scopre che Letta starà con Bersani, al grido di «nessuno ci può fermare» (giuro). Il PdL – anzi, il solito Silvio – è persino pronto ad elezioni anticipate, forse perché di rinunciare al ferragosto-con-vulcano a Villa Certosa proprio non gli andrebbe giù. Di Petro promette un’estate da animatore di villaggi (letteralmente), Casini dopo i manifesti formato famiglia ci offrirà l’album delle foto del mare, la sinistra non pervenuta (neanche a Capalbio). Inutile chiedersi dove sia la politica, in tutto ciò. E come per ogni estate che si rispetti, anche quest’anno c’è un irrinunciabile must have: la foto-applique da mettere sulla giacca, à la Gheddafi. Il primo ad imitare il look del colonnello è un (inquietante) presidente: lui.

Una Risposta to “Verrà l’estate”

  1. Benedetta Says:

    Malika era mia compagna delle medie. E io faccio il Perturbante.

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