Triplice minaccia

«Zelig era un ebreo che poteva trasformarsi in negro o in pellerossa: per il Ku Klux Klan costituiva una triplice minaccia» diceva Woody Allen. Per i poliziotti di Parma anche Emmanuel costituiva una triplice minaccia: era di origine ghanese, giovane e in un parco. Quanto basta per passare per un clandestino dedito allo spaccio. Quando leggi certe cose, capisci perché i commenti sull’uso dell’aggettivo “abbronzato” non siano mere paturnie linguistiche, nel nostro Paese allegramente razzista. Lo dico a quelli che in questi giorni (ce ne sono stati) mi hanno detto che noi “di sinistra” siamo gente noiosa, incapace di sorridere di fronte a una battuta. Mi ritengo una persona piuttosto simpatica, alcuni mi accusano addirittura di essere un battutaro un po’ cialtrone. Non userei però “abbronzato” per salutare un nuovo presidente, né tantomeno “scimmia”, come hanno fatto gli agenti di Parma. Aspetto che qualcuno mi dica che in fondo gli scimpanzé sono animali tanto simpatici…

3 Risposte to “Triplice minaccia”

  1. Sciura Pina Says:

    E io che pensavo che fosse razzismo strisciante…….
    ha ragione chi ha affermato che non bisogna mai smettere di stigmatizzare certi comportamenti altrimenti c’è il rischio assuefazione.

  2. Lea Says:

    Ma poi, davvero, non fa ridere.
    E poi, sempre, si tratta del Presidente di uno Stato.
    E del Presidente del Consiglio.
    Nel senso, non di quel troglodita di mio cugino vestito di verde al bar Sport
    Lea

  3. mattiacarzaniga Says:

    già
    almeno abbiamo un Capo dello Stato intelligente
    importantissime le sue parole, oggi
    ma siamo indietro anni luce dal resto del mondo

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