Basta apparire (in una foto con Fabrizio Corona)

È da un paio di settimane che vado raccontando che potrei essere finito in una foto con Corona e Belén. La cosa così si spiega. Ho un’amica che abita a due portoni da lui, lei mi invita a cena, parcheggio, i due escono di casa col figlio di lui al seguito, due paparazzi spuntano fuori e si mettono a scattare, io son lì accanto. Non ho comprato i giornali di pettegolezzo dei giorni successivi, dunque non so che ne è stato di me. Corona – serve dirlo? – governava la scena col talento che gli è solito, incitando i fotografi con frasi del tipo «Beccali insieme», rivolte a Belén, una sventola come poche pure incappottata e imberrettata, e al bambino sperduto. Corona è anche il tipo che incroci al supermercato i primi di dicembre in tshirt e pantaloncini (è successo anche questo).
Questo per dire che stanotte ho finalmente visto il film di cui tutti hanno parlato per un momento, prima di ripiombare nel letargo tipico di chi si indigna in questo paese. Il film è Videocracy, probabilmente il più grande spot involontario a quei due Geni del Male che rispondono al nome di Silvio Berlusconi e Fabrizio Corona, appunto. Alla fine il secondo supera addirittura il primo, seppure di misura, ché a dispetto del premier non deve neanche far la fatica di dare «credibilità internazionale» (sic) a un paese che sta alle grandi potenze come Vicolo Corto a Parco della Vittoria.
Corona è la persona che ha meglio compreso cosa si intende per Potere in questo paese, e cioè una compravendita di foto per qualche decina di migliaia di euro. Corona straccia tutti i Lele Mora (poraccio) del mondo: non sfrutta i poveri cristi (troppo facile però – sto parlando al regista del film – muovere a compassione con la storia del Bruce Lee della bergamasca che realizza il sogno di un passaggio tivù), ma diventa l’avvoltoio di una nazione-carcassa lasciata nelle mani dei berluscones per trent’anni. Poi magari facciamo un discorso a parte sulle responsabilità, un giorno. Poi magari vediamo se il «basta apparire» del sottotitolo è davvero solo roba per plebaglia incantata dai lustrini del Presidente, un giorno.
Comunque, se qualcuno becca la mia foto con Corona e Belén, la compri, la sequestri, la faccia sparire. Per non meno di ventimila euro, però, ché non sono né meno biondo né meno letterato di una Barbara Berlusconi qualsiasi.

3 Risposte to “Basta apparire (in una foto con Fabrizio Corona)”

  1. Sara F.- your wife Says:

    “a un paese che sta alle grandi potenze come Vicolo Corto a Parco della Vittoria” ci sarebbe anche il resto, ma stai proprio diventando bravo. E conciso.

  2. Luca Says:

    Non condivido la definizione di “spot involontario”. Ho visto il film, ancora a settembre, e con la fortuna di avere il regista in sala per la discussione subito dopo la proiezione. Raramente mi sono sentito tanto nauseato e oppresso durante la visione di un film. Corona mi ha colpito, per la sua cinica e spietata capacità di capire come funziona il sistema, e riuscire a cavalcarlo e vincerlo dicendo a tutti che fa schifo – ci vuole dell’arte, in questo, glielo riconosco – ma il problema è che le sue parole e le immagini di Videocracy su di me non sono scivolate.

    A vedere quel film, onestamente, non ho provato simpatia per questo modello culturale. L’ho visto, ho visto come nel film ne espone (molto bene, secondo me) le basi e le caratteristiche, e ne sono rimasto orripilato. Non fui l’unico, in sala, a provare sensazioni del genere.

  3. alberto Says:

    il problema non è corona, ma quel ragazzo che tempo sia lo pecchio della società che stiamo diventando, uno che dice ”che devo fare l’operaio tutta la vita?” in mododisgustato gli augur di oerdere il lavoro, di stare un annetto senza stipendio, poi se ne riparla

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