«Meglio frocio che fascista» è un’invenzione della sinistra, del resto

Posto che un calciatore, in campo, può dare del frocio a chi crede; o anche del negro, dello zingaro, del bastardo, dell’obeso, al massimo si prenderà una testata e pace. Posto che chiunque può insultare chiunque come vuole. Posto che prendere sul serio un’uscita di Cassano è come credere che Antonella Elia sia un fine economista (no, ho sbagliato esempio: io credo che Antonella Elia sia un fine economista). Posto che è sicuramente molto più infido e dannoso il cecchipaonismo del “chi si è fatto chi” da spogliatoio. Posto tutto ciò, è vero che dalle altre parti ci saranno i teocon, i picchiatori neonazi, tutto quello che volete, ma è altrettanto vero che, le cronache correnti alla mano, l’immagine dell’Italia esportata dalla Nazionale è quella di un paese dall’omofobia neanche troppo strisciante, dove – penso a interviste recenti a [chi le ha lette lo sa] – è ancora tutto un «perché dovrei fare coming out quando poi mi danno del frocio senza che io abbia fatto fallo a nessuno?». (Posto anche che di là l’endorsement pur elettorale ai matrimoni omosessuali, di qua i Fioroni che si candidano alle primarie del principale partito di centrosinistra. Ma questa è un’altra, ehm, insomma, storia.)

2 Risposte to “«Meglio frocio che fascista» è un’invenzione della sinistra, del resto”

  1. Del resto | [ciwati] Says:

    […] e l’omofobia che striscia negli spogliatoi e che entra in campo. In tutto il Paese. Tweet(function() { var po = document.createElement('script'); po.type = […]

  2. heelsmistress Says:

    vabbè ma allora meglio omosessuale che:
    omicida-ladro-violento-narcotrafficante-pesodellasocietà-assenteista-fuggitivo..
    Se si dice “meglio omosessuale che…” si dà scontato il concetto che omosessuale sia un grande problema! Questa è l’omofobia inconscia.

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