Todo spariglia

Non riceverei così tanti messaggi, mail, richieste sul wall neanche se fossi in quarta fila al matrimonio di William e Kate. Sanno che vedi l’ultimo Nanni Moretti, che poi esce poche ore dopo, e niente, non importa, tutti vogliono sapere, ovviamente subito. Vogliono sapere com’era e vogliono sentirsi dire: bellissimo. Li sto accontentando, poco per volta. Rispondendo «Togli l’issimo, ma insomma sì» a quelli che «Capolavorissimo?» e «Forse il finale cinque minuti prima, ma dai non fare il sofistico» a quelli che l’hanno visto e «Solo per me è un’occasione mancata?». Ma non è tanto questo. Né il fatto che riempirei il wall di citazioni già mandate a memoria, né che mica puoi scrivere se ancora ci stai pensando, né che vorresti dire a tutti vedetevelo e basta, lasciatemi in pace che devo fare la griglia per il torneo di pallavolo. È che la prima cosa che ho detto, al primo amico che ho visto, dopo una corsa in bicicletta in cui bestemmiavo perché non avevo quella canzone nell’iPod, è stata: «Niente, c’è solo Moretti». Ma non aspettatevi che si metta a pontificare su e di qualcosa. Neanche stavolta. La sua condanna è essere il più bravocapacecontemporaneo di tutti, ma non chiedetegli di affacciarsi a quel balcone.

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