Esserci. Questo è il punto. La grande giornata democratica di ieri è servita a questo. A far vedere che il popolo del Pd c’è ancora. Tanti giovani, tante famiglie, tanti veterani dei cortei, tanti tutti. L’ottimismo che mi ha preso alla vigilia si è riconosciuto in una giornata dal clima (meteorologicamente parlando) estivo e surreale, e da un altro clima (umano) festante e altrettanto irreale, in quella Roma – e in quell’Italia – che si credeva perduta per sempre, piegata dalla paura, intontita dai colpi di coda del Caimano. Più della rabbia (che sottopelle c’era, e in quantità), si notava la voglia di esserci in quel fiume di gente che ha invaso l’immensità del Circo Massimo. Meglio, la voglia di esserci ancora. Un grido che veniva dai giovani anti-decreto Gelmini e dai militanti anti-Porcellum in Europa (opportunamente ripreso da Veltroni); dai coristi-per-caso che improvvisavano Bella ciao (che te lo dico a fare) e dai taxi avvolti dalle bandiere del Pd (chi l’ha detto che i tassisti romani sono tutti fascisti?). C’era la gente, e c’era Walter. In mezzo alla folla come un Kennedy, o un Obama (e con alle spalle un sardonico D’Alema sempre a portata di telecamera). Un Walter che – fatto salvo il solito vizio della prolissità – ha fatto quel che bisognava fare di fronte a due milioni di persone: rassicurarle. Quella rassicurazione che fa rima con rimotivazione. Non un discorso da consegnare alla Storia, ma le parole che la gente voleva ascoltare alla fine di quell’incredibile giornata. «Un’altra Italia è possibile» rispetto alla fotografia del Paese «in bianco e nero» che si vede oggi. Tanta attualità, e tante cose non nuove, ma importanti da ricordare. I numeri dicono che dal 25 ottobre «si riparte», come titola oggi la nuova Unità (che a me piace molto). Noi, che c’eravamo, dobbiamo continuare ad esserci.
Noi c’eravamo
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27 ottobre 2008 alle 5:21 pm
grande mettew!
aspettavo la tua descrizione della giornata!
la prossima cena più ottimisti allora…!
bacio
marina